di Samuele Coco

VITERBO - La musica rappresenta uno tra gli aspetti più importanti delle vite di ognuno di noi. In questi anni, abbiamo ascoltato le nostre canzoni preferite in diversi modi: i più anziani fra noi sono probabilmente partiti dagli lp  e hanno fatto tutto il percorso, passando dalle musicassette ai cd, per arrivare alla rivoluzione della musica liquida con gli Mp3.

Bene, in tutto questo tempo non sono cambiati solo i supporti, ma anche il consumo musicale si è evoluto. Se negli anni '90 si acquistava un album e lo si ascoltava per diversi mesi, oggi questo non accade più: i generi si sono contaminati a vicenda e il mercato musicale è talmente variegato da mettere a dura prova persino le orecchie più esperte.

Per rispondere a questo tipo di cambiamento, e per fermare il dilagante fenomeno del download di musica pirata, le case discografiche hanno acconsentito alla creazione di servizi di musica in streaming, i quali a fronte del pagamento di un canone, permettono di ascoltare intere discografie in qualsiasi momento e su ogni dispositivo. A farla da padrone troviamo Spotify, il colosso svedese entrato sul mercato per primo e con un’offerta aggressiva che prevede addirittura l’ascolto gratuito su PC e tablet, ma accompagnato da spot radiofonici e inserzioni pubblicitarie video.

In questo scenario, seppur con colpevole ritardo, si è inserita anche Apple, con un servizio che mira ovviamente a spodestare dal trono Spotify. Dopo aver acquisito il marchio e le tecnologie di Beats Audio, a Cupertino hanno lavorato a lungo sulla creazione di questo servizio e, dopo diverse prove interne, è stato rilasciato Apple Music. Cominciamo col dire che il servizio sarà gratuito per i primi tre mesi e permetterà a tutti di provarlo e di capire le potenzialità del prodotto. Inoltre, sarà sviluppata una versione per Android, quindi l’obiettivo è raggiungere il maggior numero di utenti possibili.

Le differenze con il rivale svedese si sintetizzano in due punti: Beats One e Connect. La prima è una radio sempre attiva e con i migliori dj che trasmette da Los Angeles, New York e Londra. La seconda è una modalità da social network che permette agli utenti di seguire gli account degli artisti per conoscere indiscrezioni, vedere foto o video inediti e commentare tutto quello che avviene circa la loro carriera discografica. Il prezzo è l’ultimo fattore interessante: l’abbonamento singolo costa 9,90€ al mese, ma se si utilizza la modalità ''In Famiglia'', ovvero il servizio che permette l’unione di massimo 6 account familiari, il costo è di 14,90 euro mensili per tutti e sei gli account, potendo così godere di un risparmio notevole.

Apple Music è stato lanciato nella giornata di martedì e i primi commenti in rete si dividono tra alti e bassi. Tuttavia, la stampa specializzata ha sottolineato come Apple, seppur entrata tardi in un mercato dove era leader indiscussa, possa recuperare terreno grazie alle novità future che un servizio come questo potrà integrare.

Allo stato attuale il consiglio è quello di aggiornare ad iOS 8.4 (aggiornamento necessario per poter disporre di Apple Music) e godersi i tre mesi di prova gratuita offerti da Apple. Se non resterete soddisfatti, potrete disabilitare il rinnovo in ogni momento, ma l’impressione generale è che la musica stia cambiando, anche nel giovane mercato dello streaming audio.